''La Calabria ha bisogno di leggi straordinarie per sconfiggere la 'Ndrangheta''. Lo afferma in una nota Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori, solidale con il procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, dopo l'attentato di questa notte.
Secondo Marziale, ''l'ottimismo per le recenti brillanti operazioni condotte dagli inquirenti, che puo' costituire il movente della recrudescenza intimidatoria nei confronti delle istituzioni, non deve indurre nessuno a pensare che la vittoria sia dietro l'angolo. La 'Ndrangheta non e' solo braccio armato, ma e' cultura e stile di vita talmente radicato da risultare inquantificabile, tanto piu' adesso che ha varcato i confini della regione infiltrandosi in ogni angolo del mondo''.
''Capillare controllo del territorio, piu' scuola e meno assistenzialismo''. E' questa la ricetta del sociologo, che punta l'indice su ''quanti non hanno ancora capito che in Calabria bisogna partire da lontano per costruire il primato dello Stato, garantendo ai bambini una scuola piu' qualificata in tutti i sensi possibili e immaginabili.
Affiliarsi alla 'Ndrangheta significa averne assorbito il nozionismo culturale che la rende affascinante agli occhi delle giovanissime generazioni, alle quali e' difficile inculcare il principio della legalita' quando piu' della meta' degli edifici scolastici risulta essere al limite degli standard di sicurezza''.
''Bisogna garantire ai bambini - conclude - un'istruzione altamente qualificata e garantire i servizi indispensabili come la sanita'. Non si possono impartire lezioni di antimafia in un territorio dove si muore quotidianamente di malasanita', dove gli ospedali esistenti sono per lo piu' fatiscenti e non garantiscono copertura agli abitanti''.
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