Il dialetto Calabrese

giovedì 17 luglio 2008 |

"I PARRATI CALABBRISI"
I dialetti calabresi sono di tipo meridionale estremo, nella parte centro-meridionale della Calabria e di tipo napoletano nella parte settentrionale. Tale divisione linguistica corrisponde molto approssimativamente alla storica divisione amministrativa delle "Calabrie": Calabria Citeriore (o Calabria latina) e Calabria Ulteriore (o Calabria greca).
I dialetti calabresi sono fra i dialetti italiani che più di altri hanno attirato l'attenzione degli studiosi per le proprie peculiarità e le radici in tempi antichi. L'evidente diversità linguistica nell'ambito della stessa regione, il rapporto tra impronta greca (grecanica) e storia della Calabria, la più o meno precoce latinizzazione ed i "relitti" lessicali di altre lingue, la forte presenza della minoranza arbëreschë, sono oggi argomento di studio e discussione di glottologi e linguisti. Chi voglia infatti paragonare i dialetti italiani della Calabria meridionale con quelli parlati nella Calabria del nord, non può non notare il forte contrasto esistente.

Il fondo principale del lessico calabrese è il Latino, anche se i termini più antichi compaiono di più nella parte nord della Calabria, a causa della latinizzazione che avvenne in tempi meno recenti rispetto alla parte meridionale della regione.

L'altro elemento che caratterizza fortemente la parlata calabrese è il greco che è ancora straordinariamente rappresentato nella lingua parlata, specialmente nella provincia di Reggio Calabria, dove in alcuni paesi (Bova, Roghudi, altre zone dell'Amendolea e alcuni quartieri di Reggio) vi sono anziani che parlano la lingua calabro-greca.
In effetti è facile riconoscere nell'identificativo alcuni animali, piante e oggetti la derivazione greca:

Calabrese meridionaleGrecoItaliano
'zinnapòtamukynopotamuslontra
batràci / agrofàcu / giannejabotrakòsranocchio
'bampurìddha / lampurìdda / vampurìddhalampuridalucciola
sìrtu / sìrtisýrtestirabrace
'nnàcanàkeculla
jilònachelònetestuggine
'geramìdakeràmidiontegola
timognathemooniacumulo di grano
'zìmbaru / 'zìmmaruxìmaroscaprone
purtuàllu / rangiu / arànguportokàlosarancia
ciràsa / 'geràsakeràsaciliegie
scìfa /scifuskyphoscoppa
cantàrukantharostazza



Verso la fine del primo millennio, gli scambi commerciali dell'epoca con i saraceni hanno lasciato traccia nei dialetti calabresi. I Saraceni non esercitarono mai un dominio nella attuale Calabria, limitandosi a delle frequenti incursioni sulle coste tra X secolo e XI secolo. Essendo padroni incontrastati della Sicilia, gli Arabi sfruttarono la loro posizione privilegiata per sottoporre le città costiere della Calabria a tributi e comunque intrattenendo rapporti commerciali e di scambio. Tutto questo comportò un mutamento, se pur minimo, della lingua calabra con diversi "arabismi".
Alcuni esempi:
"Tùminata" (tomolo, misura terriera) deriva dall'arabo: "tumn"
"caruba" (carruba, frutto) deriva dall'arabo "harrub"
L'eredità saracena si può scoprire, inoltre, anche in alcuni cognomi calabresi: Modafferi, Bosurgi, Naimo, ecc...


Un altra lingua che ha in parte influenzato la lingua calabrese, è il francese, penetrata verosimilmente con i normanni e gli angioini.
Infatti la calabria fu sotto il dominio normanno, dal 1060 fino a quasi tutto il XII secolo. Ecco alcuni francesismi che si affermano nei dialetti calabresi, rispecchiandosi sopratutto nella città di Catanzaro:


Calabrese

Francese

Italiano

gattugghjare / grattaghjari / cutulijàri

chatouiller

solleticare

accattàri / 'cattàri

acheter

comprare

sparadràppu / spilandràppa

sparadrap

cerotto

sùrici

souris

topo

mustàzzi

moustache

baffi

ndùja

andouille

ndùja (salume tipico



Anche altre lingue neolatine, come il Tedesco e lo Spagnolo, hanno lasciato qualche traccia nel dialetto, seppur in modo trascurabile e ad oggi di difficile interpretazione.



-Il Dialetto Cosentino

-Il Dialetto Catanzarese
-Il Dialetto Vibonese
-Il Dialetto Crotonese

-Il Dialetto Reggino

0 commenti:

Posta un commento