Martina Stella chiude la terza edizione del Calabria Film Festival

lunedì 14 dicembre 2009 |

Luigi De Angelis
Non poteva esserci cornice migliore del teatro reggino "Francesco Cilea" per celebrare degnamente la chiusura della terza edizione di "Calabria Film Festival". La kermesse tutta a base di cinema, ambiente e paesaggio, voluta dalla Fondazione "Calabria Film Commission", ha vissuto così il suo atto finale con la premiazione dei dieci film in concorso (proiettati nelle sale cinematografiche della città nel corso della cinque giorni), al termine di una gradevole serata condotta con la solita verve dal comico reggino Giacomo Battaglia affiancato da Katarina Bojic. Madrina d'eccezione l'attrice toscana, Martina Stella.

Ma l'ultima giornata della manifestazione è iniziata in realtà ben prima dell'appuntamento serale del "Cilea". Già in mattinata infatti, il programma era stato impreziosito, è proprio il caso di dirlo, dalla presenza dell'attore Alessandro Preziosi che, impegnato nel weekend a Lamezia con l'Amleto di Shakespeare che dal 18 porterà anche al Cilea, ha voluto omaggiare l'evento reggino con una visita lampo nel corso della quale ha parlato di cinema, teatro e del suo rapporto con la Calabria. «Terra questa – ha detto l'attore – dove non si mangia solo pane e olive come diceva Pavese. Per me è una tappa importante dal punto di vista cinematografico, teatrale e umano. Questo è un sud molto ruvido a volte impreciso, ma che a me piace molto per il suo saper essere sempre molto diretto».
Lo spettacolo finale iniziato con un messaggio di pace universale lanciato dalla celebre canzone "Stand by me", cantata dagli artisti di strada di tutto il mondo, è proseguito poi all'insegna della comicità, con le divertenti incursioni di due pilastri del "Bagaglino" come Mario Zamma e Carlo Frisi a cui si è aggiunto anche Gigi Miseferi a comporre il duo con il collega Battaglia. Ricca di volti noti del cinema anche la platea del massimo teatro reggino, con i fratelli Pupi e Antonio Avati (il primo in qualità di presidente di giuria), l'attore Franco Nero, l'attrice Jane Alexander. Presenti anche le rappresentanze istituzionali regionali con gli assessori Demetrio Naccari Carlizzi, e Michelangelo Tripodi e i consiglieri comunali Eduardo Lamberti Castronuovo e Nuccio Barillà. Di grande impatto inoltre nel corso della lunga serata, sono stati i momenti riservati alla moda con i defilé dello stilista calabrese,

Anton Giulio Grande. Ad intervallare la consegna dei vari riconoscimenti, la proiezione di due cortometraggi "15 Seconds" e "Articolo 23". Il primo realizzato da Gianluca Petrazzi e prodotto dal Raul Bova, è un significativo quanto toccante video sul tema della pena di morte che nel corso del 2009 ha fatto registrare nel mondo più di cinquemila esecuzioni. Il secondo invece curato da Vittorio De Seta, ha come motivo conduttore i principi sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, in cui all'articolo 23 si stabilisce fra le altre cose che "ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione".
Questi invece i principali riconoscimenti assegnati nel corso della serata. Premio miglior attore è andato a Peter Mullan, interprete del film "Cargo" diretto da Clive Gordon. Il riconoscimento come migliore attrice a Mathilde Goffart per il film francese "Survivre avec les loups". Come miglior regia è stata premiata quella di Gerardo Olivares del film "14 Kilometer".
Premi speciali inoltre sono stati consegnati a "Sonhos de peixe" di Kirill Mikhanovsky e "Eamon" di Margaret Corkery. E infine il premio più importante, quello come miglior film del festival assegnato al lungometraggio francese "Survivre avec les loups" di Vera Belmont.
Tracciando il bilancio finale della terza edizione di "Calabria Film Festival", si sono detti soddisfatti il presidente della Film Comission, Francesco Zinnato, insieme ai direttori artistici Patrizia Tallarico e Demetrio Casile. «L'evento – hanno evidenziato – si conferma ancora una volta una scelta vincente, apprezzata dal pubblico che in questi giorni ha preso parte con entusiasmo al festival».
E infine l'auspicio, ribadito dallo stesso Pupi Avati, che il festival ha omaggiato con il premio alla carriera, «che a partire dalla prossima edizione, possa essere inserito anche qualche film italiano».

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