Calabria, maglia nera per inquinamento marino

mercoledì 19 agosto 2009 |

Cento aree critiche minacciano il mare italiano e, guarda caso, la maglia nera per inquinamento marino tocca alla Calabria con 15 punti critici (uno ogni 47 Km.), seguita dalla Campania con 11 aree fortemente inquinate.Su questo dato, diffuso nei giorni scorsi da Legambiente al termine di due mesi di indagini condotte da Goletta Verde, ecco scatenarsi la solita campagna di stampa denigratoria che provoca fastidio ed indignazione da parte di chi, con fatica, si batte da anni nelle istituzioni per salvaguardare l’ambiente ed in particolare il… mare nostrum. Sul banco degli imputati, in assenza di qualsivoglia forma di industria, il sistema di depurazione che, secondo Legambiente lascia molto a desiderare.“Ormai – tuona Mario Melfi sindaco di Amendolara e Presidente dell’Unione dei Comuni “La Via del mare” - non fa più notizia prendersela con il Sud ed in particolare con la Calabria; è un vero e proprio tiro al bersaglio che ci indispettisce e ci indigna perché, a cui non si sottrae neanche Goletta Verde che, nel comunicare i dati delle analisi, fa di tutte le erbe un fascio e contraddice addirittura se stessa che ha assegnato all’Alto Jonio Cosentino significativi attestati di balneabilità del mare, di tutela ambientale e di attenzione ad un turismo eco-sostenibile”.A conforto delle sue tesi Mario Melfi ricorda che la stessa Goletta Verde proprio di recente ha promosso 11 spiagge della Provincia di Cosenza di cui, oltre a Corigliano e Rossano, ben 4 appartengono a comuni dell’Alto Jonio e precisamente Amendolara, Rocca Imperale, Roseto capo Spulico e Trebisacce.“Avremmo gradito – aggiunge Mario Melfi che di recente ha incontrato l’assessore regionale all’Ambiente Silvio Greco e che non si nasconde il fatto che sul problema dei depuratori come Unione c’è ancora tanto da fare – che si fosse fatto un distinguo, anche per non scoraggiare quanti si battono con grandi difficoltà a difendere l’ambiente, che rimane l’unica nostra risorsa ancora spendibile in chiave turistica”.
Fonte: Nuovasibaritide

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