Quarantanove ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dagli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria nel corso di una operazione contro un gruppo di trafficanti di droga legati alle cosche della 'ndrangheta reggina. L'operazione ha visto numerosi arresti in Calabria, a Milano, Urbino, Ancona e Lodi. Le cosche di Platì e Bova controllavano il traffico di droga che venivano spacciati nel Centro e del Norditalia.
La polizia ha dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare a carico di 49 soggetti, di cui 13 cittadini stranieri di nazionalità peruviana, cilena, uruguayana, rumena, albanese e serbo-montenegrina, accusati d'associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, acquisto, vendita, detenzione, trasporto e cessione illecita di cocaina e ricettazione di metalli preziosi e gioielli.
Le investigazioni, quindi, hanno permesso di individuare e disarticolare un'associazione per delinquere articolata in alcune agguerrite ed efficienti consorterie criminali di narcotrafficanti, sovente "consorziate" tra loro, operanti nella provincia di Reggio Calabria e in Calabria, in altre regioni d'Italia (Lombardia, Marche, Lazio e Liguria), in altre nazioni europee (Spagna, Albania e Grecia) e sudamericane (Cile, Bolivia e Perù).
Alcuni degli indagati sono organici a cosche mafiose operanti nel versante jonico della provincia di Reggio Calabria, come la 'ndrina "Squillaci" federata alla 'ndrina "Maesano-Pangallo-Paviglianiti", la 'ndrina "Sergi-Marando-Trimboli" e la 'ndrina "Barbaro", più volte implicate nei traffici di droga.
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